Storie dagli Archivi
Le carte combuste della Prima Serie della Sezione Municipalità
Durante la Seconda guerra mondiale l’intero corpus documentale costituente l’Archivio Storico del comune di Napoli fu trasferito, per essere posto in sicurezza, dalla sede di Palazzo San Giacomo al Maschio Angioino e precisamente nei locali sotterranei della Torre Beverello.
Le “carte” si salvarono dalla devastazione del conflitto ma non da uno scellerato saccheggio che privò il corpus documentario dei documenti di maggior pregio.
Giuseppe Verdi e l’Archivio di Napoli
Presso l’Archivio Storico di Salita Pontenuovo sono conservate due lettere di Giuseppe Verdi dei primi mesi del 1871 indirizzate al Sindaco di Napoli, Paolo Emilio Imbriani, nelle quali il celebre compositore declina l’invito rivoltogli dall’amministrazione comunale ad assumere la carica di direttore del Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella, rimasta vacante dopo la morte di Saverio Mercadante (17 dicembre 1870), per trent’anni alla guida dell’antica scuola musicale.
Il Tribunale delle Fortificazioni, Acqua e Mattonata
Il 4 marzo 1946 un incendio doloso ha distrutto i tre quarti della più antica serie archivistica conservata presso l’Archivio Storico Municipale di Napoli: quella che Bartolommeo Capasso aveva ordinato denominandola Prima Serie o Sezione Antica , dal momento che conteneva i documenti delle Amministrazioni cittadine succedutesi dal 1387 al 1805.
Sono scomparsi documenti di inestimabile valore risalenti al periodo angioino e a quello aragonese, risultano monche le carte prodotte durante i due viceregni, miglior fortuna hanno avuto quelle dell’epoca borbonica
Caricatura da “Il Palazzo S. Giacomo, Album degli 80 al Municipio di Napoli 1876 e 1877”
Nel 1877 Antonio Manganaro (Manfredonia 1842 – Napoli 1921), uno dei più celebri disegnatori satirici della Napoli della seconda metà del ‘800, dà alle stampe le tavole litografate a colori de Il Palazzo S. Giacomo Album degli 80 al Municipio di Napoli 1876 e 1877 che ritraggono con tratti caricaturali i rappresentanti dell’amministrazione comunale partenopea di quegli anni. Sul retro di ogni tavola un’ironica biografia racconta le vicende umane e professionali del personaggio raffigurato.
Mappa topografica della Citta di Napoli e dei suoi contorni
Nel 1750 il Tribunale di San Lorenzo approvò il progetto di realizzazione di una mappa topografica della città ed affidò il coordinamento dei lavori a Giovanni Carafa, Duca di Noja, che si avvalse della collaborazione dell’agrimensore Vanti. Fu stabilito che l’opera venisse conclusa entro due anni e mezzo ma nel 1768, alla morte del Carafa, l’impresa non era ancora terminata. I lavori continuarono sotto la direzione di Giovanni Pignatelli, principe di Monteroduni, e la sovrintendenza della parte tecnica fu affidata all’architetto Gaetano Bronzuoli.raffigurato.