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Giuseppe Verdi e l’Archivio di Napoli

Presso l’Archivio Storico di Salita Pontenuovo sono conservate due lettere di Giuseppe Verdi [1] dei primi mesi del 1871 indirizzate al Sindaco di Napoli, Paolo Emilio Imbriani, nelle quali il celebre compositore declina l’invito rivoltogli dall’amministrazione comunale ad assumere la carica di direttore del Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella, rimasta vacante dopo la morte di Saverio Mercadante (17 dicembre 1870), per trent’anni alla guida dell’antica scuola musicale.  

Nella prima epistola, inviata il 20 gennaio da Genova, Verdi scrive che «occupazioni», «impegni» e «interessi d’ogni sorta» non gli consentono di accettare il pur prestigioso incarico di guida del glorioso conservatorio, come richiesto dai musicisti napoletani, dal Ministro dell’Istruzione Cesare Correnti e dal Municipio partenopeo.

Questo il testo integrale:

Genova, 20 Gennaio 1871

Ill.mo Sig. Sindaco – Napoli

Ho l’onore di rispondere alla pregiatissima sua del 9 corrente, in cui a nome del Municipio di Napoli m’invita ad assumere la Direzione di quel Conservatorio.

Malgrado tutto quanto possa esservi di lusinghiero in quest’invito, io sono nell’impossibilità di poterlo accettare.

Così fui obbligato di rispondere ed al  Sig.Ministro, ed all’indirizzo dei Musicisti di Napoli. Le mie occupazioni, i miei impegni, interessi d’ogni sorta non mi permettono d’abbandonare questi luoghi.

Voglia Ill.mo Sig. Sindaco aggradire e far aggradire al Municipio ch’Ella rappresenta i miei più sinceri ringraziamenti per l’onorevole offerta, e credere che io provo grandissimo dispiacere di non poter aderire ai loro desiderj.  – Col più profondo rispetto ho l’onore di dirmi

Di Lei, Sig. Sindaco, Dev.

A distanza di due settimane, precisamente il 3 febbraio, a seguito di ulteriori richieste di accettare l’incarico per risollevare il Conservatorio da un declino inesorabile, il Maestro ribadisce il suo diniego con questa seconda lettera indirizzata ancora al primo cittadino partenopeo:

Genova 3 Febbrajo 1871

Ill.mo Sig.r Sindaco

Io sono fiero e commosso per tanti attestati di stima ricevuti dalla Città di Napoli. Ma per quanto questi attestati sianmi cari e lusinghieri, non avrei aspettato di vederli ripetuti qualora avessi potuto accettare la Direzione del Conservatorio di Napoli. Il Maestro Serrao potrà dire alla S.V. tutte le ragioni che mi obbligano a declinare l’onore offertomi.                

Non posso esprimerle abbastanza, quanto mi sia doloroso, non poter aderire al desiderio da tutti esternatomi, di venire a prender stanza in Napoli. Voglia però la S.V. credere al mio dispiacere ed alla mia gratitudine, e si degni esser interprete di questi miei sentimenti presso quella Rappresentanza Municipale.

Col più profondo rispetto

Ho l’onore di dirmi

Della S.V. Ill.ma

Dev.mo Servitore

G. Verdi

Il compositore era ben consapevole che per riscattare le sorti dell’antico conservatorio napoletano era necessario riformarne radicalmente l’insegnamento musicale, partendo dallo studio severo sulle antiche composizioni, sacre e profane. Da qui la celebre esortazione indirizzata al bibliotecario del Conservatorio Francesco Florimo «Tornate all’antico, e sarà un progresso».

Verdi per i numerosi soggiorni all’ombra del Vesuvio in occasione delle esecuzioni di sue opere al Teatro di San Carlo (a partire dall’Alzira nel 1845 fino alla trionfale rappresentazione dell’Aida nel 1873) conosceva bene gli umori ondivaghi del pubblico, della critica e in generale dell’ambiente musicale napoletano, poco favorevole alle novità come quelle introdotte nei suoi melodrammi (moderna disposizione degli strumenti in orchestra, abbassamento del diapason, cura nella preparazione delle masse corali e della mise en scène). Il Maestro, dunque, preferì tenersi alla larga dalla direzione del San Pietro a Majella, pur dichiarandosi onorato di vedere accostato il suo nome a quello dei grandi della Scuola musicale napoletana (Alessandro Scarlatti, Francesco Durante, Leonardo Leo). All’incarico venne poi designato Lauro Rossi, già direttore del Conservatorio di Milano.

[1] Segnatura: ASMUN Sezione Municipalità Seconda Serie Categoria Diversi n. 76: Musicisti