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Archivio Storico Municipale del Comune di Napoli

Le prime tracce di una raccolta organica di documenti si hanno a cavallo dei secoli XV e XVI, quando gli atti comunali di Napoli erano custoditi nella sede municipale del convento di San Lorenzo Maggiore. Conferma e testimonianza di ciò è una deliberazione degli Eletti dei Sedili risalente al 1599, disposizione che trova attuazione solo nel 1659. Da allora il corpus archivistico fu trasferito in varie sedi, peregrinando dai Banchi pubblici al deposito delle farine presso il molo del Mandracchio, ed ancora presso il Monte di Pietà a San Biagio dei Librai e nel convento di San Pietro a Maiella, in vari depositi di derrate, in case affittate a tale scopo e finanche nelle private abitazioni dei funzionari proposti a questo o a quell’ufficio.

Dopo varie peregrinazioni, nel 1867 la gran parte della documentazione fu concentrata nel Palazzo di San Giacomo già sede dei Ministeri del Regno preunitario. I primi che si posero di fronte all’Archivio municipale, studiandone scientificamente gli aspetti e la composizione dal punto di vista storico-archivistico furono il Francone ed il Capasso, i quali andarono oltre gli aspetti giuridico-amministrativi della gestione burocratica contingente che aveva caratterizzato l’approccio all’archivio. Tale lavoro sistematico fu intrapreso da Salvatore Francone nel 1871, nella sua qualità di segretario archiviario dall’Amministrazione comunale; ma colui che ha dato una svolta scientifica al riordino dell’Archivio fu Bartolomeo Capasso, Soprintendente archivistico dal 1882 al 1899, che dedicò la sua opera nell’ordinare gratuitamente l’Archivio del Comune di Napoli. Il lavoro disposto dal Capasso fu continuato da Raffaele Parisi e, a cavallo tra le due guerre mondiali, da Alessandro Cutolo, direttore dell’Archivio Storico Municipale di Napoli, in collaborazione con Gustavo Niutta.
L’attuale consistenza del fondo rappresenta solo una parte della raccolta documentaria originaria poiché, pur salvandosi in gran parte dagli eventi bellici e rivoluzionari quali i tanti tumulti popolari, tra questi si ricorda la rivoluzione cosiddetta di Masaniello nel 1647, venne gravemente mutilato da atti vandalici arrecati il 4 marzo 1946 al deposito delle carte custodite sotto la torre del Beverello in Castel Nuovo.
L’Archivio fino ad ora brevemente descritto nella sua evoluzione storica è quello che fino a qualche decennio fa veniva individuato come l’ «Archivio Storico del Comune di Napoli», oggi, in seguito all’acquisizione degli archivi delle ex II.PP.AA.BB. si identifica nella Sezione «Municipalità», fisicamente dislocata in tre sedi. La documentazione anteriore al 1860, più specificatamente la I° e II° Serie della classificazione operata da Bartolomeo Capasso, è depositato presso la sede dell’ex Ritiro di Santa Maria della Purificazione e dei SS. Gioacchino ed Anna a Pontenuovo; la III Serie, ovvero la documentazione posteriore al 1860 è in parte custodita presso la sede dell’ex monastero di San Lorenzo Maggiore, per quanto concerne gli atti amministrativi e di governo prodotti dal Comune di Napoli, mentre in Castel Nuovo si conserva la documentazione riguardante il Demanio e Patrimonio immobiliare.
Dopo il 1980 l’Archivio storico municipale si è arricchito di nuove sezioni provenienti dalle ex II.PP.AA.BB., in esecuzione delle disposizioni sancite con il D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616 che attuava la delega conferita al Governo dall’art.1 della legge 22 luglio 1975 n.362 sull’ordinamento regionale.

L’Archivio Storico Municipale ha 4 sedi d’archivio.

Sede Salita Pontenuovo 31
Presso l’ex Ritiro di Santa Maria della Purificazione e dei Santi Gioacchino ed Anna a Pontenuovo dove sono custoditi i documenti della Sezione Municipalità: I Serie (1387-1805) e II Serie (1806-1860), la serie delle Deliberazioni dei Comuni Aggregati (1861-1926), gli archivi degli Istituti di Pubblica Assistenza e Beneficenza: Collegi Riuniti Principe di Napoli (secc. XVII-XX), Real Stabilimento di S. Maria Vertecoeli (secc. XVII-XX), Real Monte del SS. Sacramento (secc. XVII-XX), il Fondo Cartografico (secc. XVIII-XX), il Fondo Fotografico (secc. XIX-XX), la Biblioteca (secc. XVIII-XXI), la Nomoteca (secc. XIX-XX).

Archivio della Real Casa Santa dell’Annunziata con sede in Via dell’Annunziata, 34.
Il corpus documentale che costituisce l’archivio è strutturato secondo l’inventario del 1891 di G.B. D’Addosio, che lo suddivise in cinque rami, ripartiti a loro volta in quindici sezioni e queste sono a loro volte suddivise in categorie che si sono accresciute nel corso degli anni:
Divisione I: ramo Projetti, Divisione II: ramo Patrimonio, Divisione III: ramo Contabilità generale
Divisione IV: ramo Affari generali.
Di particolare pregio è inoltre il fondo pergamenaceo. Una raccolta di diplomi regi e vicereali, bolle pontificie, testamenti, atti notarili che comprende 661 pergamene che vanno dal 1194 al 177

Archivio di San Lorenzo Maggiore
Sede posta nel complesso conventuale di San Lorenzo Maggiore dove sono conservati circa 2500 metri lineari di documenti inerenti l’attività amministrativa del Comune di Napoli (Delibere del Consiglio Comunale, Delibere della Giunta Municipale, Decreti e Ordinanze Sindacali) dal 1861 all’inizio degli anni Novanta del Novecento.

Archivio Patrimonio e Demanio
Sede presso la Torre di Guardia di Castel Nuovo che ospita l’archivio del Patrimonio e Demanio del Comune di Napoli. (secc. XIX-XX)

Gli ultimi due archivi menzionati custodiscono atti amministrativi post-unitari ma non sono attualmente fruibili per problemi strutturali.

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